«Ah ah ah, Michele! Si dice museo…»
«Sì, insomma… museo. Che cosa significa, papà?»
«È una parola antica, Michele. Significa “luogo sacro alle muse”, che erano le figlie del dio Zeus. Ti ricordi che abbiamo letto i miti di Zeus, Apollo, Era… gli dei della antica Grecia?»
«Sì, papà. E le figlie di Zeus cosa facevano?»
«Proteggevano gli artisti e i poeti, Michele. Per questo il museo è il loro luogo sacro, dove vengono raccolte e protette tante bellissime opere, come i dipinti e le statue.»
«Tu lavori in un luogo sacro, allora?»
«Ah ah ah! Sì, Michele, in un certo senso sì. E per questo io e la mamma abbiamo voluto portare te e Manuela a vedere il Museo di Bassano. Perché ogni museo è diverso, ha delle bellezze diverse, anche se tutti sono luoghi speciali… un po’ sacri.»
È una bella giornata di sole e il Chiostro seicentesco accoglie la Famiglia Emme con una splendida luce. Marianna, Mario, Manuela e Michele attraversano le stanze del Museo e si soffermano con curiosità e stupore davanti alle opere di Jacopo Da Ponte e dei suoi allievi, di Antonio Canova e di tanti altri artisti, tra reperti archeologici e opere d’arte contemporanea. Stanze ricche di tesori artistici e naturalistici, fonte di emozioni e un continuo stimolo per un bambino fantasioso come Michele, che di un arco e una freccia fa ogni giorno la chiave d’accesso a mille storie. Momenti trascorsi a bocca aperta, con il padre che illustra ogni stanza con passione e competenza. E i perché e i cosa vuol dire si moltiplicano all’infinito.
E non è finita! La Famiglia Emme si sposta in Biblioteca, perché Manuela cerca un nuovo romanzo. Un’altra occasione per Michele per scoprire che la fantasia fa viaggiare anche stando fermi, e un libro trasforma una stanza in un luogo vasto come la campagna dove ama correre, immaginando di essere Robin Hood.
Nel breve percorso dal Museo alla Biblioteca, Manuela incontra il fascino tutto italiano della stratificazione armoniosa di epoche e stili: il chiostro e il complesso della chiesa di San Francesco entrano in dialogo con l’ampliamento contemporaneo, che gioca sulle trasparenze del vetro e sulla consistenza materica di un materiale moderno come il cemento. Le opere degli artisti Sartori, Tasca, Pianezzola, Lucietti, Bonaldi, collocate sotto la galleria da cui si accede alla Biblioteca, disegnano un ideale collegamento tra l’antico e il contemporaneo.
«Vedi, Manuela? Quando conosciamo il nostro passato e ce ne prendiamo cura, il cambiamento è espressione di intelligenza e bellezza. Il Museo Biblioteca Archivio è stato ampliato nel 2011. Ora ospita ancora più opere, mostre temporanee, incontri e dibattiti su grandi temi dell’arte, della storia, della letteratura. Famiglie, ragazze e ragazzi, bambine e bambini, anziani che leggono un libro o un quotidiano… la cultura, in un luogo bello e funzionale, fa incontrare le persone più differenti, di tutte le età. Michele, prova a cercare un romanzo in Biblioteca con tua mamma e tua sorella: è facile e ne hai a disposizione tantissimi! Le persone che lavorano qui sono sempre disponibili a darti un consiglio.»
Michele, con il colpo d’occhio di un piccolo arciere, scova subito il libro giusto: Robin&Hood, dove l’eroe popolare incontra la figura di Robin, l’aiutante di Batman, in una storia curiosa, in cui dialogano storie antiche e contemporanee. Come al Museo Biblioteca Archivio.
È quasi finita, questa bella giornata di sole, ma la prossima volta che Michele giocherà con gli amici, avrà tante storie nuove da raccontare e inventare. I protagonisti? Jacopo, Francesco, Antonio, Robin, Hood…